giovedì 3 novembre 2011

Phantom Buffalo - Cement postcard with owl colours

(Pubblicato su Extra! Music Magazine)

Ci sono dischi che nella loro disarmante semplicità riescono a comunicare più di lavori iper prodotti e dal lungo e ridondante elenco di ospiti famosi. Cement Postcard With Owl Colours degli statunitensi Phantom Buffalo appartiene alla categoria appena menzionata. In quanto il gruppo di Portland è fautore di un indie pop che ha nel basso profilo la propria forza, e nelle mai banali melodie il proprio fascino. Un lavoro che getta un immaginario ponte musicale tra jingle jangle alla Byrds, atmosfere West coast e sonorità più moderne. La musica scorre fluida, avvolgente, tra eteree ballate di derivazione folk ed echi indie.
Già l'iniziale Listen To The Leaves mette in mostra tutto il valore della band, in un brano nel quale gli strumenti si inseguono, scompaiono, per poi ricomparire all’improvviso in un turbinio sonoro. Quello che colpisce è sicuramente la voce di Jonathan Balzano-Brookes, capace di destreggiarsi su tonalità molto alte, a volte sfiorando persino il falsetto, come in Greenstar Botanical Airway; dove le fanno da ottimo contrappunto una pulsante sezione ritmica e una chitarra elettrica dall'alto grado di acidità.
In brani come Bad Disease, Frogman, Radio Signal e nella conclusiva Goliath Tales emerge invece l’anima modernista della band, con un suono che approda in lidi tanto cari a certo indie pop. Weather The Weather, dal canto suo, sembra scritta da Crosby, Stills e Nash sotto acido, alternando ad eterei vocalizzi, sinuosi ed avvolgenti giri di chitarra. Chitarre ancora protagoniste nella successiva Atleesta impegnate a cesellare giri melodici capaci di catturare fin dal primo ascolto, complice anche l’azzeccata linea vocale, per un brano dal grande appeal radiofonico. I Bring The Sunshine And The Nightmares rappresenta invece, a mio avviso, il picco artistico musicale dell’intero lavoro, con ancora il folk intriso di modernità in primo piano. Tornano prepotentemente alla carica le influenze westcoastiane in Ray Bradbury’s Bones, che ritroviamo soprattutto nell’uso della voce. Trinket Shop e Battle Of Roses, continuano invece nella riuscita formula oscillante tra moderno e antico. Formula sonora quella messa in campo dai nostri che ben si avvicina a un gruppo come i Dawes, con il quale hanno più di un punto in comune. Un lavoro, questo Cement Postcard With Owl Colours, dalla bellezza disarmante, dove non vi è una sola nota da buttare.



                        

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