giovedì 3 novembre 2011

Clovis Mann - Metamorphic

(Pubblicato su Rootshighway)

Il magmatico calderone delle jam band made in USA periodicamente erutta lapilli discografici di indubbio interesse, testimonianza della sempre più intensa attività sonora in questo ambito. Una delle novità più interessanti è senza ombra di dubbio il nuovo lavoro dei Clovis Mann, da Madison, Wisconsin. Arrivati con Metamorphic al terzo album, i nostri hanno subito nel corso degli anni significativi cambi di formazione. Unico membro originario rimasto è Dan Walkner, chitarra e voce, ben coadiuvato da una sezione ritmica composta da Dan Plourde al basso e Jamie Zander ai tamburi, nonchè dall'inserimento in alcuni brani di Pat Ferguson e Craig Baumann alle chitarre e di Vince Faris alle tastiere. L'allargamento di organico ha certamente giovato ai nostri, ampliandone le capacità sonore e improvvisative. Musica, quella dei Clovis Mann, che trova proprio nell'improvvisazione strumentale, dalle terse atmosfere bluesy e dal retrogusto southern, la propria ragione di essere. Partenza al fulmicotone con Blowin' Up the Shack, dal ritmo incalzante, con una slide assassina trasudante blues da ogni nota e con basso e batteria a condurre le danze. Si rimane sempre in ambito blues, anche se nella sua accezione più elettrica ed hendrixiana, con la successiva No More, antiwar song impreziosita da un liquido assolo di hammond ad opera di Faris. Nothing Like That sembra invece arrivare direttamente da uno dei primi dischi dei Gov't Mule; riff di chitarra haynesiano fino al midollo, per un brano di grande impatto.
Di struggente bellezza acustica è invece Dig deep, in cui la voce di Walkner può risaltare in tutta la sua intensità. Atmosfere acustiche che si respirano anche in Water's Edge, rafforzata dalla chitarra di Craig Baumann. Nuovo cambio di rotta in Big Sky, dove la band esplora i territori musicali cari alla musica reggae. Chitarra in levare quindi e un buon uso dell'hammond a colorire il tutto. Organo che ritorna protagonista anche nella lunga Whiff, scritta da Walkner con lo stesso Faris, e caratterizzata da repentini cambi di tempo. L'apice del disco è senza dubbio The Light, dove fa la sua apparizione alla seconda chitarra Pat Ferguson, diventato in seguito membro effettivo del gruppo. Una sorta di gospel rock frenetico che trova il suo punto di forza nel call-and-response tra la voce di Walkner e il coro; nella miglior tradizione del genere.
Un disco Metamorphic che mette in luce la bontà della penna di Walkner, nonchè le capacità tecniche di ogni singolo musicista coinvolto. Unica pecca la produzione prettamente "casalinga" che penalizza in parte il sound della band. Una proposta sonora quella dei Clovis Mann, seppur non innovativa, comunque interessante; e se in futuro i nostri troveranno un produttore all'altezza riusciranno sicuramente a ritagliarsi un proprio spazio nell'immenso panorama delle jam band.

                       

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