giovedì 3 novembre 2011

Marco Notari - IO?

(Pubblicato su Extra! Music Magazine)

Cantautore in bilico tra introspezione e creatività dirompente, questo è Marco Notari. Il musicista torinese, dopo gli ottimi successi di critica e pubblico dei precedenti lavori, Oltre Lo Specchio e il concept , torna nuovamente ad incantare con Io?. Un disco coraggioso, nel quale il nostro mette a nudo i propri sentimenti e la propria anima attraverso dieci canzoni estatiche dalla musicalità avvolgente. Musicalità nella quale confluiscono contributi di strumenti di matrice tipicamente rock come chitarra, pianoforte e basso, insieme a quelli di archi, ottoni, strumenti a fiato, glockenspiel, il tutto condito da una lieve spruzzata di elettronica, e con una sezione ritmica che alterna, in alcuni frangenti, alla più canonica batteria un vero e proprio set da banda, oltre all’apporto percussivo di alcune scatole di cartone.
Un album variegato quindi, capace di abbracciare diversi generi musicali; dal folk, al pop fino all’elettronica, per sfociare in territori quasi ambient, rielaborandoli in una formula sonora maestosa quanto affascinante, alla quale fa da contraltare una capacità di scrittura ormai matura e consolidata. Sono proprio i testi infatti, ricercati e mai banali, l’arma vincente di Io?.
Testi che narrano tematiche differenti, partendo da introspettivi elementi autobiografici, per poi allargare la visione all’intera umanità, descrivendone le contraddizioni. Elementi autobiografici che troviamo in brani come la title track e Io, Il Mio Corpo E l’Inconscio. La prima è una sorta di acquisizione, in musica, della consapevolezza del trascorrere inesorabile del tempo, attraverso un viaggio mentale nel passato, fino al momento della propria nascita. In odore di indie pop, Io, Il Mio Corpo e l’Inconscio, rappresenta idealmente l’urgenza di fissare su di un supporto fisico, in questo caso un disco, storie di persone e cose che per loro natura hanno un principio e una fine. Deliziosa è Le Stelle Ci Cambieranno Pelle, tra sogni e speranze per il futuro, con ospite Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione alla voce, nonché autore del caleidoscopico artwork dell’album.
Di tono decisamente diverso è la tetra e dura La Terra Senza L’Uomo, nella quale viene messa in luce la vera piaga di un mondo ormai al declino, l’uomo appunto, senza il quale il pianeta sarebbe un posto migliore. Lieve come il vento primaverile è invece Dina, struggente dedica alla propria nonna recentemente scomparsa. Hamsik corre sui binari della modernità e prendendo spunto dall’eliminazione della Nazione Italiana di calcio dai Mondiali, ad opera della nazionale Slovacca capitanata proprio dal giocatore del Napoli, paragona la sconfitta dell’Italia calcistica a quella dell’Italia politica. Intrisa di sofferenza è L’Invasione Degli Ultracorpi, con ospite alla voce Dario Brunori, che attraverso le storie di Davide e Mohammed, due uomini che osservano il medesimo cielo seppur da luoghi distanti fra loro, ci fa capire come spesso i media riescano a creare diversità inesistenti. La malinconica Apollo 11 e l’onirica Canzone d’Amore e d’Anarchia, omaggio musicale al cinema di Lina Wertmuller, si mantengono sempre su livelli altissimi, mentre spetta al reprise strumentale di Io? chiudere degnamente l’album.
Un lavoro nel quale emerge, fin dalla copertina, una cura maniacale per i dettagli, sia per quanto riguarda gli arrangiamenti sia a livello testuale. Un plauso va quindi a Marco Notari, per essere nuovamente riuscito a creare una formula sonora tanto accattivante quanto personale.


                        

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