
Sintomatico è il brano di apertura Sue from Bogalusa, trascinante rock'n'roll venato di zydeco, con l'armonica di Hubbard sugli scudi. Con gli ottoni di New Orleans Crawl ci troviamo invece catapultati nei festeggiamenti del Mardi Gras, in un brano che sembra arrivare direttamente dal repertorio delle marchin' bands. Intensa ballata pianistica di stampo bluesy è invece King Cotton Blues, con la partecipazione di Willie Nelson alla voce e alla chitarra a impreziosire il tutto. Di grande spessore è anche la collaborazione con Robert Hunter, in passato paroliere al servizio dei Grateful Dead, che si occupa della stesura dei testi dell'album. Chingo, in salsa cajun, sembra arrivare dal repertorio del primo Dr John, quello più pazzo e visionario del periodo di Gris Gris. Ad un andamento percussivo che strizza l'occhio ai Caraibi vengono associate improvvisazioni strumentali dal forte sapore modernista sulle quali la voce cantilenante di Papa Mali trova il terreno giusto per esprimersi al meglio. Di tutt'altro stampo è invece Louisiana rain, vero rito voodoo trasferito in musica; un racconto da incubo inframmezzato da percussioni e rumori di serpenti che ben ci mostrano l'atmosfera che si respira nel bayou. Ennesima splendida e tersa ballata è invece Evangeline, dove alla voce di Mali si alterna quella di Jane Bond, il tutto impreziosito da un eccelso quanto misurato lavoro percussivo e sui piatti da parte di Kreutzmann e del percussionista John Bush.
I nostri poi decidono di rileggere un classico della musica afroamericana a firma di Elias Bates McDaniel, meglio conosciuto come Bo Diddley. I Walkers si destreggiano da par loro in Hey Bo Diddley, ribattezzata Hey Bo Diddle; riuscendo a unire il ritmo jungle dell'originale con uno di matrice tipicamente neworleansiana. Degni di nota sono anche gli strumentali (For the love of) Mr Okra e Airline highway, dove tra stridori elettrici, liquidi hammond e ritmi incalzanti i nostri esplorano il loro lato più selvaggio e anticonformista. Tipicamente folk è invece l'intensa Someday you'll see, in cui la voce di Papa Mali può nuovamente mostrarsi in tutta la sua liricità. Chiude il disco la title track, che ci dimostra una volta di più l'eclettismo musicale dell'ensemble. Una band atipica quella dei 7 Walkers in grado di unire tradizione e modernismo con grande capacità e perizia tecnica per un risultato finale davvero di pregio. Un "gumbo musicale" il loro, gustoso e speziato al punto giusto, adatto davvero a tutti i palati.
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