giovedì 30 gennaio 2014

The Heart and the Void - Like a dancer

(Pubblicato su Extra! Music Magazine)    

Con un monicker che pare quasi uno spin-off musicale dei propri “colleghi” nu-folkers The Head and the Heart, Enrico Spanu, alias The Heart and the Void, compie con questo Like a Dancer il suo primo passo nel mondo discografico. Un Ep, composto da quattro piccoli episodi sonici, frutto d'un approccio minimalistico, teso a privilegiare scheletriche intelaiature folkie, con la sola chitarra acustica a sostenere la tenue vocalità del titolare. Una voce che diviene vera e propria dispensatrice emotiva, andando a scandagliare le parti più luminose, come gli anfratti più oscuri dell'animo umano, ovvero il Cuore e il Vuoto, come recita, a ragion veduta, la stessa ragione sociale. Registrato nella natia Sardegna, ma masterizzato da Gus Elg presso gli Sky Onion Studio di Portland, Like a Dancer si avvale dei saltuari interventi musicali di Francesco Tocco e Marco Orrù, rispettivamente al rullante e alla tastiera, bravi ad assecondare, con sparuti tocchi melodici e percussivi, l'excursus emozionale di Spanu. E proprio a Portland, culla del movimento indie folk, sembra guardare l'operato del folksinger sardo, complice anche una voce che a tratti ricorda, per malinconica inflessione, quella di Colin Meloy, mente dietro al progetto Decemberists, combo originario proprio della cittadina dell'Oregon. A colpire è senza dubbio la maturità compositiva di Spanu, merce davvero rara in un “debuttante”, e fatta qui confluire tanto nella catarsi amorosa della tormentata, solitaria, ballata The Morning After, quanto nello scarno scalpitare dell'opener For The Little While, con le spazzole di Tocco a strisciare veloci sulla pelle sabbiata del rullante. E se il piglio deciso di Empty House, fa proprie coloriture autunnali decemberistiche, rappresentando al contempo l'episodio maggiormente “arrangiato” del lotto, il commiato è affidato invece al solo Spanu, in una dimessa When Winter Ends, tra le cui caliginose note ci si perde, ci si ritrova, e ci si smarrisce nuovamente. Un piccolo gioiello di spartano raccoglimento nu-folk, “Like A Dancer”, con Spanu a muoversi leggiadro e sicuro, proprio “come un ballerino”, in quattro suggestivi “movimenti” dal fragile incanto.

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