venerdì 26 aprile 2013

Eels @ Alcatraz - Milano

(Pubblicato su Extra! Music Magazine)

Se si dovesse, in un ipotetico gioco di associazioni mentali, trovare l'equivalente animale degli Eels,
più che le anguille, suggerite peraltro dal loro stesso nome, non avrei esitazione nel dire il camaleonte. E camaleontica lo è davvero la creatura di Mr E, capace, di volta in volta, di mutare le
proprie fattezze e colorazioni soniche, nell'assecondare i folli umori musicali di quest’ultimo. Il concerto di questa sera ne è stata l'ennesima prova con i nostri ad infiammare l'Alcatraz con più di un'ora e mezza di robusto garage rock venato da forti sentori bluesy. Ad accoglierci è stato tuttavia un inatteso intermezzo, con Puddles, vero e proprio gigante agghindato da pagliaccio, ad intonare, con voce possente, una serie di improbabili cover, supportato da una ballerina, dalle sembianze scimmiesche, intenta a lanciare banane in platea. Un siparietto in puro "Everett style", stuzzicante antipasto in attesa del vero opening act della serata, ovvero Nicole Atkins. Tocca infatti alla cantautrice del New Jersey, scaldare musicalmente gli animi dei presenti, con un breve set per sola chitarra elettrica e voce, equamente bilanciato tra brani autografi e composizioni altrui. E se dai primi, emerge un songwriting di buon livello, con i secondi a mettersi in luce è la forza interpretativa della Atkins, in particolar modo nella struggente rilettura della orbisoniana Crying. Giusto il tempo che la cantautrice lasci il palco, ed ecco che finalmente la "palestra rock" eelsiana può aprire i battenti. Su di un palco quantomeno spoglio, entrano infatti Mr E e soci agghindati in puro Adidas style, con tute e scarpe da ginnastica, e occhiali da sole d’ordinanza. A ribadire che quello di stasera sarà un concerto muscolare oltre che di sostanza, è una formazione ad alta gradazione rock; un quintetto formato, oltre che dallo stesso Mr E alla sei corde elettrica, da altri due chitarristi, The Chet e P-Boo, e da una nerboruta sezione ritmica affidata al basso di Honest Al e a quel pazzo pestatore di tamburi che porta il nome di Knuckles. Everett, posto su di un palchetto sopraelevato, può pertanto liberare l'anima più grezza ed animalesca del proprio alter ego musicale, che pare regredire addirittura ad uno stadio da primate, nella danza tribale in apertura di Peach Blossom, uno dei tanti estratti dal nuovo album che sentiremo questa sera. Lavoro quest'ultimo che verrà a dir poco saccheggiato, come nell’adrenalinico trittico iniziale, con una Bombs Away all’anfetamina, con tanto di bastone della pioggia listato a lutto per i recenti attentati di Boston, e una doppietta Kinda Fuzzy - Open My Present, che dispensa distorti profluvi elettrici. Altro capitolo discografico particolarmente toccato sarà Hombre Lobo, quasi un "gemello cattivo" dell'ultimo Wonderful Glorious, prima con i vocalizzi ululanti di una Tremendous Dynamite, in una crescente quanto allucinata sarabanda sonica, poi con le avviluppanti trame blues da terzo millennio di Prizefighter. Blues che, nella sua fusione con il rock di matrice Seventies, caratterizza anche le rivisitazioni pentagrammatiche altrui, tanto nell'infuocata Oh Well, dal repertorio dei Fleetwood Mac, dove, tra stacchi e ripartenze, un Mr E, di maracas munito, aizza gli astanti a far sentire il proprio calore, quanto nella malia psichedelica di una Itchycoo Park, a marchio Small Faces. E se i nostri si dimostrano a proprio agio nel maneggiare robusto materiale d'antan, non mancano i momenti di maggior rarefazione sonica, come l’eterea impalpabilità di Accident Prone, o il lento ciondolare folk rock, quasi dylaniano, di On The Ropes, con il resto del gruppo a seguire il proprio frontman con calibrata perizia. Una band in realtà tramutatasi in un’autentica famiglia, tanta è l'empatia che lega i singoli musicisti, che a più riprese si prodigano in affettuosi abbracci. Un rapporto ulteriormente cementificato dal tempo trascorso insieme sui palchi di mezzo mondo, come nel caso di Mr E e The Chet, compagni on stage da più di dieci anni. E quale modo migliore di sancire quest'unione musicale se non un vero e proprio matrimonio artistico? Ecco quindi P-Boo, vestire l’inedito ruolo di sacerdote e porre la fatidica domanda a The Chet; "Vuoi tu The Chet prendere il qui presente Mr E come tuo leader e frontman?" e ad una risposta affermativa di quest'ultimo, la medesima domanda viene rivolta al secondo; "E vuoi tu Mr E prendere il qui presente The Chet come tuo chitarrista solista?". Alla risposta affermativa di Mr E l'unione tra i due viene infine suggellata con la stretta di mano segreta degli Eels, mentre Knuckles intona una sdolcinata e middleriana Wind Beneath My Wings, prima di lasciarsi andare ad un roboante assolo nella delirante Go Knuckles! che termina con un abbraccio collettivo, al centro del palco, tra le risate e gli applausi del pubblico. Non vi è solo il presente nella scaletta eelsiana odierna, ma piccoli scampoli di un passato glorioso emergono a tratti, tra il freak rock di The Sound Of Fear, una Fresh Feeling cantata da tutti i presenti, fino alla ripresa di una deviata Souljacker Part I, dove pare che insieme ai nostri vi sia, a jammare, un Bo Diddley in pieno trip lisergico. E se il passato è glorioso, il presente lo è altrettanto con una Wonderful Glorious a chiudere il set principale. Neanche il tempo di lasciare il palco però che Mr E e soci tornano in scena per deliziare gli astanti prima con lo sferragliare country'n'roll I'm Your Brave Little Soldier, e poi con sublime medley tra My Beloved Monster e Mr E's Beautiful Blues, due tra i pezzi più amati della prima produzione del songwriter della Virginia. E dopo cotanto ben di Dio, che altro ci si potrebbe aspettare? Beh, si sa, Mr E è tipo imprevedibile ed ecco infatti i cinque ripresentarsi on stage per una cupa e straniante Fresh Blood, estrapolata ancora dal recente Hombre Lobo. Si accendono le luci in sala, e il pubblico inizia a sciamare verso l'uscita, convinto che ormai il concerto sia terminato, quando ad un tratto dal palco fluiscono le note di Dog Faced Boy. Maledetto Mr E, ce l'hai fatta di nuovo!! In una folle corsa verso il palco riesco ad arrivare tra le prime fila giusto per godermi gli ultimi scampoli dell'ironica ed autocelebrativa Go Eels!, con tanto di Puddles, che si aggira sul palco brandendo un cartello recante la scritta "Zitti, andate a casa!". Ora è davvero finita e possiamo pertanto seguire il consiglio clownesco, consci tuttavia di aver assistito a quello che Mr E stesso aveva, più che giustamente, descritto come un naturale e spettacolare evento.



SETLIST:

Bombs Away
Kinda Fuzzy
Open my Present
Oh Well
Tremendous Dynamite
Accident Prone
On the Ropes
Peach Blossom
Prizefighter
The Tornaround
New Alphabet
Fresh Feeling
The Sound of Fear
Wind Beneath My Wings / Go Knuckles
Itchycoo Park
Souljacker Part I
Wonderful Glorious

Encore1

I'm your Brave Little Soldier
My Beloved Monster - Mr E's Beautiful Blues

Encore2

Fresh Blood

Encore3
Dog Faced Boy
Go Eels

Nessun commento:

Posta un commento