giovedì 6 novembre 2014

Sonido Gallo Negro - Sendero Mistico

(Pubblicato su Extra! Music Magazine)


Dalla pubblicazione, invero solo nel natio Messico, del loro folgorante debutto, Cumbia Salvaje, i Sonido Gallo Negro hanno a dir poco “bruciato le tappe” di un percorso che li ha visti passare da fenomeno di culto della scena underground della propria città natale, Città del Messico, a calcare i palchi dei maggiori festival messicani, fino ad essere invitati, nella vecchia Europa, nientemeno che da Emir Kusturica, al, da lui stesso curato, Kustendorf Festival. Il regista serbo non è stato tuttavia il solo ad accorgersi della schizofrenica amalgama sonora approntata dai nove messicani, anche la benemerita Glitterbeat, fino ad oggi intenta a scandagliare il desertico terreno musicale africano, ha rivolto la propria attenzione verso il prima inesplorato continente sudamericano, pubblicando, sotto la propria egida, il secondo album dei nostri, Sendero Mistico. Sviluppatosi sulle medesime, folli coordinate sonore del suo predecessore, questo nuovo lavoro in studio del combo messicano rappresenta una nuova febbrile esplorazione della tradizione musicale latinoamericana, appropriandosi del misticismo della cumbia peruviana ed amazzonica, miscelandolo con il huayno e il boogaloo, per poi stravolgerlo ed “imbastardirlo” con ruvida elettricità garage, liquide fluttuazioni lisergiche, e l'immaginario desertico del miglior spaghetti western. Una speziata ricetta sonora ottenuta grazie a strumenti d'ascendenza tradizionale, come il flauto, il theremin, e le più diverse percussioni latine, ai quali se ne aggiungono altri di più moderna foggia, come farfisa, chitarre elettriche, basso e sintetizzatori. Un caleidoscopico, torrido, tessuto musicale che trae la propria forza dall'assenza di liriche, in quello che è un unico, dilatato, flusso sonoro strumentale, diviso in dieci ideali “movimenti”. Dieci tracce aventi ognuna un ruolo primario nel dar vita ad una narrazione sonica in bilico tra la sciamanica danza propiziatoria e l'allucinato trip lisergico. Impossibile tuttavia non citare episodi come la conturbante cumbia El Ventarron, sorta di libera improvvisazione tra i Calexico e i Los Lobos strafatti di mescalina; o le visioni desertiche di una Virgenes Del Sol dalla sabbiosa evanescenza. Di straordinaria densità strumentale sono altresì Alfonso Graña (Selvatica) e Inca-A-Delic, tra increspature solistiche, ad opera di farfisa, theremin e chitarre elettriche, ed un tripudio percussivo dalla costante, ossessiva scansione metronomica, in una mareggiata psichedelica recante, nel suo immaginifico moto ondoso, gli originali stilemi della succitata cumbia peruviana. Chiude l'album l'acida magnificenza di Mistery Of Zangbetos, ideale manifesto estetico di un collettivo a dir poco stupefacente nel suo perpetuare, imperterrito, una missione strumentale d'ipnotica astrazione. Un viaggio di mistica trascendenza, Sendero Mistico, dove tradizione e modernità si incontrano e si fondono in una sorta d'estatico rituale di cinematica visionarietà; un turbinio costante di ritmi, colori e rumori, capace di stregare dalla prima all'ultima nota, trasportandoci in sconosciuti, affascinanti mondi sonici. D'altra parte come gli stessi Sonido Gallo Negro spiegano nelle liner notes dell'album; «Instrumental cumbia can show you impressive, disconcerting and mysterious images, where everything invisible becomes present».


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