martedì 30 luglio 2013

ThreeLakes and the Flatland Eagles - Uncle T EP

(Pubblicato su Extra! Music Magazine)

Nel periodo di maggior formazione psico-fisica dell’essere umano, comunemente denominato infanzia, è necessaria, se non addirittura fondamentale, la presenza di una figura genitoriale, o quantomeno parentale, capace, attraverso i più diversi input sensoriali, di influenzare nel profondo il lento cammino verso la maturità. Un’influenza che può essere esercitata anche, e soprattutto, attraverso la musica, la cui transgenerazionalità ne è da sempre una delle caratteristiche peculiari. Musica, racchiusa spesso tra i solchi di polverosi e vecchi album, che appunto un padre, o il più delle volte uno zio, consegnano in dote quali sorta di sacre reliquie, e il cui estatico ascolto può provocare l’apertura di pertugi verso mondi sonori prima del tutto sconosciuti. E proprio a questi “illuminati” parenti, e in particolare modo alla figura di un ipotetico ed ideale zio, è dedicato   Uncle T, nuovo Ep a nome ThreeLakes, ragione sociale dietro la quale si cela il folksinger mantovano Luca Righi. Messosi in luce precedentemente con un altro Ep, Four Days, registrato in solitaria, il nostro pare oggi abbandonare le passate velleità autartiche riprendendo, proprio dal poc’anzi menzionato extended play, tre brani, rimodellandone, per l’occasione, fattezze e architetture soniche, grazie anche all’attivo contributo delle “Aquile delle Terre Basse”, ovvero Andrea Sologni, Raffaele Marchetti e Lorenzo Cattalani. A rimaner tuttavia ben presente è una marcata matrice alternative folk, tra Mumford and Sons e Decemberists, oggi ulteriormente acuita dal lavorio strumentale dei tre nuovi compagni, teso ad arricchire l’originaria e sparuta, tavolozza sonora con nuove caleidoscopiche tonalità. Traggono giovamento da questo “trattamento” le tre vecchie composizioni, che paiono qui, nel loro dipanarsi tra arcaico e moderno, rinascere a nuova vita. Ne è un più che ottimo esempio The Accordion Player, posta in apertura, sublime nel suo fondere arie acustiche e chiaroscuri d’ascendenza indie folk, dove, su di un misurato intreccio tra corde acustiche ed elettriche, la voce di Righi spicca per malinconica intensità. Il battere palpitante di basso e batteria si erge invece a guida sonica in Gold, tra scuro splendore melodico e straziante poeticità testuale, mentre la conclusiva The Summer I Was Born, vuoi per il magniloquente crescendo ritmico, possiede un ‘impronta quasi mumfordiana, ulteriore segnale di come le nuove sementi soniche abbiano trovato terreno fertile fra i righi dei pentagrammi marchiati ThreeLakes. Aspettando l’uscita di un vero e proprio full lenght, prevista per l’autunno prossimo, Uncle T è senza dubbio una suggestiva istantanea, particolarmente a fuoco, di un progetto in costante crescita qualitativa.

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