mercoledì 20 marzo 2013

Nick and the Ovorols - Telegraph Taboo

(Pubblicato su Rootshighway)


Il passaggio da semplice gregario a band leader, e la storia musicale ne è maestra, non è mai facile, può essere infatti tanto il preambolo di una luminosa carriera quanto di una rovinosa e dolorosa caduta. A compiere il fatidico passo è in quest'occasione Nick Peraino, chitarrista e cantante nativo del New England, ma da tempo stabilitosi in quel di Chicago. Qui il nostro ha visto nascere la propria passione per il blues, musica quest'ultima che non ha mai smesso di risuonare tra le vie della Windy City. Dopo una prima militanza tra le fila della roots rock band a nome Nick Peraino and Blue Moon Risin, ed alcune collaborazioni come sideman per artisti quali Joanna Connor e Sugar Blue, nel 2011 il chitarrista da vita al progetto Nick and The Ovorols, del quale detiene saldamente la leadership. Primo risultato di questa nuova avventura è Telegraph Taboo, debutto discografico nel quale confluiscono deep soul, mordaci sventagliate chitarristiche e piccole digressioni bluesy, a rievocare i fantasmi dell'heavy rock settantiano. Un album muscolare quindi, dove ampio spazio viene lasciato alla sei corde dello stesso Peraino, tra debordanti assoli e duetti con quella del sodale Carlos Showers, a creare un drive chitarristico che è un po' il leit motiv dell'intero lavoro. E se sulle qualità tecniche dei due succitati musicisti non vi è nulla da eccepire, degna di menzione è senza dubbio la voce dello stesso Peraino capace di passare da una rochezza quasi robinsoniana, alla "corvo nero" per intenderci, nei brani trasudanti elettricità, a tonalità più calde ed avvolgenti quando le atmosfere si rarefanno, ricordando a tratti un Paul Rodgers d'antan (dei bei tempi andati di Free e Bad Company, non quello della recente e becera collaborazione con la "Regina"). Sembra proprio estrapolato da un vecchio vinile dei Free l'opener Take The V Train, sincopato rock blues targato Seventies, a ribadire come i nostri guardino a sonorità del passato, portando avanti al contempo un'attualizzazione delle stesse. Operazione questa, che porta alla stesura di brani come Chitown Via Greyhound, tra distorta ruvidezza rock e screziature bluesy, o l'irrequieta Honey Please, ben sostenuta dalla batteria di Lance Lewis e dal basso di Vic Jackson. L'anima nera di Peraino ha invece modo di emergere tanto nel ciondolare soul di Hey, Mr. President, quanto nel r'n'b, dall'ossatura funk, Half Of Two, dove ad aggiungere ulteriori colori sonori troviamo un hammond dal retrogusto vintage e degli incantevoli cori femminili. Si affievoliscono in parte le adrenaliniche scariche elettriche nell'ispirata ed evocativa ballata Try Me, ben doppiata da una Day To Day appannaggio del solo titolare, dalla quale emerge la buona padronanza sia delle proprie corde vocali che di quelle del proprio strumento. Con un debutto solido e ben suonato Peraino si scrolla definitivamente di dosso l'ombra del proprio passato da sideman, dimostrando al contempo di trovarsi a proprio agio nell'inedito ruolo di leader.

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