giovedì 2 febbraio 2012

Circo Fantasma - Playing with the ghost

(Pubblicato su Extra! Music Magazine)

Titolo quanto mai profetico per il nuovo lavoro dei milanesi Circo Fantasma. Dopo il tributo al compianto Jeffrey Lee Pierce, I Knew Jeffrey Lee del 2006, i nostri tornano nuovamente ad esorcizzare i propri fantasmi musicali in questo Playing With The Ghost. Il tutto attraverso un lavoro, che ha il pregio di riportare alla luce sonorità indie rock di stampo ottantiano, venate di country, blues e folk, in una sorta di seduta spiritico-musicale. Musica che trae la propria linfa vitale tra le desolate e polverose lande americane, attraversando poi l’oceano, per perdersi tra le nebbie di Berlino, nella liricità di gruppi come Einsturzende Neubauten e concludendo il proprio viaggio nella terra dei canguri tra le spettrali e deliranti atmosfere dei Birthday Party. Tredici brani divisi tra reinterpretazioni ed originali, dove fa la sua comparsa un vero fantasma, l’ex Swell Maps, Nikki Sudden, ormai presenza incorporea per davvero, il cui contributo in questo frangente ha un peso specifico notevole. Sudden non è però il solo ospite di rilievo, in quanto tra i solchi del disco fanno capolino oscuri personaggi come Jeremy Gluck, già voce del combo garage-power-pop Barracudas; Phil Shoenfelt, autore del romanzo culto Junkie Love e il leader degli Ulan Bator, Amaury Cambuzat. Alla cupa The Garden, dal repertorio degli Einsturzende Neubauten, il compito di aprire la raccolta, con la chitarra di Nicola Cereda, il quale si destreggia anche nella creazione di distorti loop, e il piano di Carlo Cereda ad ammantare il tutto di sonorità alternative country. Ottima anche la riproposizione di Nick The Stripper dei Birthday Party, più sensuale ed avvolgente rispetto alla delirante versione originale, con la profonda ed espressiva voce di Nicola, che non sfigura davanti a quella di un Nick Cave d’antan, ulteriormente valorizzata dagli interventi del sax di Alberto Buzzi. Contributi vocali di grande spessore anche quelli di Phil Shoenfelt, nella propria ed incalzante The Devil’s Hole, puro Americana sound, o nella debordante furia rockista di When The Rivers End, dal songbook dei Jacobites, nelle cui fila militava proprio Nikki Sudden. Ed è quest’ultimo ad assurgere a vero co-protagonista, contribuendo alla stesura di alcune delle tracce più riuscite della raccolta, prestando inoltre la propria voce, come nella malinconia pianistica di When The Pope Goes Back To Avignon o nell’onirico reading Port Of Farewell. I Circo Fantasma gli rendono poi ulteriore omaggio, prima riprendendone, aiutati dalla voce di Jeremy Gluck e dall’organo di Amaury Cambuzat, The Road Of Broken Dreams, sorta di manifesto per tutti i beautiful losers, per poi fare proprie Kiss At Dawn, screziata dall’ukulele e dalla fisarmonica, e la quasi soffusa When I Cross The Line. Non poteva mancare anche in quest’occasione un rimando al proprio eroe musicale, Jeffrey Lee Pierce, del quale viene riproposta una maestosa Carry Home. Ad essere senza dubbio ispirata è anche la penna del combo milanese, come ben si evince dalla dylaniana Shooting Star, con il liquido organo di Carlo che trova un ideale contrappunto nel piano di Massimo Turati; o dalla conclusiva The Ghost In Me, in bilico tra country ed sonorità jazzate. Con Playing With The Ghost i Circo Fantasma sono riusciti nella non facile impresa di confrontarsi in modo del tutto spontaneo con i propri eroi musicali, dimostrando al contempo come la loro musica sia ormai matura per essere esportata anche oltre confine.

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