martedì 10 aprile 2012

Grateful Dead - American beauty

(Pubblicato su Rootshighway)

Se è dal vivo che i Grateful Dead hanno scritto pagine a dir poco memorabili, non sempre tanta grazia e vitalità musicale è riuscita a trovare una sua naturale prosecuzione entro le limitanti pareti di uno studio di registrazione. La discografia deadiana vede infatti alternarsi ad album ispirati e di pregevole fattura, altri di peso specifico minore. American Beauty, uscito nel 1970, a pochi mesi dal gemello Workingman's dead, oltre ad essere insieme a quest'ultimo frutto della svolta country folk di Jerry Garcia e soci, appartiene di diritto al novero delle loro opere più belle. Il Morto riconoscente, abbandonate infatti le proprie siderali esplorazioni musicali, poggia i piedi nelle polverose strade dell'America rurale e arcaica. Tra atmosfere elettroacustiche e rimandi alla tradizione musicale americana, Garcia, in coppia con il paroliere di fiducia Robert Hunter, appronta una manciata di brani dal fascino senza tempo. Se Ripple è pura tradizione (complice anche il mandolino di David Grisman), composizioni del calibro di Friend of the Devil, Sugar Magnolia e Truckin, sono ulteriori testimonianze della caratura artistica di un disco capace di conservare ancor oggi intatta tutta la propria folgorante bellezza.

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