sabato 7 aprile 2012

Esclà - Salta il tappo

(Pubblicato su Extra! Music Magazine)

Miscelate sapientemente rock, canzone d’autore e folk con l’effervescenza e la solarità di ska e reggae. Ora versate il tutto in una bottiglia e lasciate riposare. Quando la sete di buona musica vi attanaglierà non dovrete far altro che stappare la bottiglia medesima, dissetandovi così con una frizzante bevanda musicale, simile al miglior Lambrusco. Proprio al gusto dolce e frizzante del vino emiliano può essere associata la musica dei bolognesi Esclà, giunti con questo Salta Il Tappo, interamente autoprodotto, al loro secondo lavoro. Una miscela sonora, quella approntata dalla band, fresca e coinvolgente che trova nel rock le proprie fondamenta, pur diramandosi verso territori cari al reggae e allo ska, fino a lambire i confini del folk e della musica d’autore. Una poliedricità sonica che ritroviamo alla base di brani come Alfredo, posta in apertura, in bilico tra ska e rock, o nella title track, dal trascinante ritmo in levare. Più swingata ed avvolgente è Romantico Smog, mentre la successiva Spazzanoia, è un riuscito rock’n’roll di matrice americana. Il funk venato di pop di Capo Io ci costringe invece a battere il piede, così come l’acquerello dalle sfumature reggae di Il Sole A Scacchi. La cifra stilistica dei nostri si amplia ulteriormente con Io Le Odio Le Band Emergenti, divertente declamazione in chiave rap, per sfociare poi nelle derive elettriche di Anche Se. Le atmosfere cantautorali trovano terreno fertile nell’acustica Voglio Prendere In Giro, raggiungendo il culmine poetico nella deandreiana Il Concetto Di Per Sempre, ghost track d’indubbio fascino. Voglio Prendere In Giro, dal canto suo, pare arrivare dal repertorio della Bandabardò più intimista e riflessiva, con la voce di Claudio Busi che ricorda da vicino quella di Erriquez. Splendida per suoni e scrittura è La Danza Della Mancanza, folk ballad nuovamente in odore di Bandabardò e autentica gemma del disco. Elemento fondamentale nell’economia sonora dei nostri rimane tuttavia l’espressiva e calda voce di Claudio Esclà Busi, protagonista di una perfomance di rara intensità, ulteriormente impreziosita da un sapiente utilizzo delle seconde voci. Ad essa vanno a sommarsi la perizia tecnica dei restanti membri del gruppo, oltre a una ricerca testuale che sfocia in liriche ricche d’ironia e mai banali, nelle quali trovano spazi i tanti piccoli problemi della quotidianità. Gli Esclà sono l’ennesimo esempio di come si possa produrre ottima musica partendo dal basso, con tanta buona volontà, ottime capacità esecutive e un songwriting di primo livello.

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