lunedì 19 dicembre 2011

Gionata Mirai - Allusioni

(Pubblicato su Extra! Music Magazine)

Coraggioso, questo è il primo aggettivo che viene spontaneo associare ad Allusioni, piccola gemma sonora a nome Gionata Mirai. Il leader dei Super Elastic Bubble Plastic, nonché chitarrista del Teatro degli Orrori, ha infatti confezionato un album, che rappresenta un profondo e netto taglio con quanto fatto in passato. Abbandonando le sonorità dei suoi progetti principali, il nostro ha portato avanti una propria intima ricerca sonora, effettuata con la sola compagnia della propria fedele dodici corde.
Risultato di questa esplorazione musicale interiore è appunto Allusioni che, nella sua seppur breve durata, riesce a condensare al suo interno molteplici influenze, in un caleidoscopico viaggio acustico tra le sonorità e le emozioni più diverse. Prendendo infatti spunto da opere di visionari quanto geniali chitarristi come John Fahey, solo per citare il più rappresentativo, Mirai ci accompagna in un excursus musicale tra aerei arrangiamenti, sinuosi esercizi di fingerpicking e plumbee inflessioni acustiche. L’estro faheyiano è solo il punto di partenza per digressioni sonore verso melodie richiamanti opere di artisti come Bert Jansch o l’Incredible String Band, nonché le bucoliche atmosfere folk delle quali esse sono intrise. C’è spazio anche per sonorità più cupe e claustrofobiche, che tendono tuttavia ad aprirsi verso eterei arpeggi quasi barocchi. Ciò che colpisce è la bravura tecnica di Mirai sul proprio strumento, tanto da farlo diventare parte integrante del proprio sé, nonché sua unica e profonda voce musicale, attraverso la quale canalizzare un alquanto ispirato songwriting.
E’ un disco sicuramente non immediato Allusioni, oltre che atipico all’interno della scena musicale italiana, ma proprio per questo rappresenta una splendida quanto gradita sorpresa. Citando le parole dello stesso Mirai, poste in copertina; “Forse vale la pena esserci (e aggiunge il sottoscritto, ascoltare con attenzione) anche solo per vedere come va a finire”.

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