venerdì 12 ottobre 2012

Bosio - L'abbrivio

(Pubblicato su Extra! Music Magazine)


Un progetto, quello a nome Bosio, a conduzione pressoché familiare, con le proprie radici ben affondate nel fertile underground musicale ligure. Proprio da quest’ultimo arrivano infatti i due fratelli Bosio, Pietro ed Enrico, entrambi facenti già parte di alcuni interessanti combo indie quali Numero6 e En Roco. Esperienze sicuramente importanti quest’ultime, che hanno aiutato la maturazione, soprattutto in Pietro, di una necessità di mettersi in proprio, per dare libero sfogo ad una fervida vena creativa. Senza abbandonare il proprio strumento “naturale”, il basso, Pietro imbraccia la chitarra acustica e si posiziona per la prima volta davanti al microfono, imprimendo su nastro le proprie idee musicali, lasciate per troppo tempo a riposare. A dar man forte al fratello troviamo la sei corde di Enrico, anche al banjo, il quale arruola per questa nuova avventura il batterista “greco” Giorgios Avgerinos, già suo compagno nelle fila degli En Roco. Il progetto si assesta pertanto in un’ideale dimensione a tre, allargandosi tuttavia fino ad inglobare i contributi strumentali di una nutrita schiera di amici. Da un lungo lavoro di scrittura ed arrangiamento vede la luce L’Abbrivio, opera prima del trio, dalla quale tuttavia traspaiono già nitidamente tutte le peculiarità sonore del progetto. Fondamenta su cui si basa quest’ultimo è senza dubbio un’assoluta spontaneità sia a livello musicale che testuale, nel tentativo di abbattere i rigidi paletti estetici fissati dall’odierna discografia, tesi ad ingabbiare un’artista entro questo o quell’altro genere musicale. Una musica quella dei nostri lasciata pertanto libera di sgorgare, senza vincoli di sorta, tra improvvisazione ed “errori voluti”, senza tuttavia trascurare una maniacale attenzione per la melodia. Materia musicale di difficile catalogazione quindi, capace di passare, nel solo arco dei tre pezzi iniziali, dall’uptempo di Non So Più Bene Da Quando, dove una voce che ricorda tanto il Rino Gaetano giovanile che “l’allegro ragazzo morto” Davide Toffolo canta della dolorosa fine di un amore; all’indie folk sporcato di Lontano, per giungere alla feroce critica al mondo ecclesiastico di No Vatican, No Taliban, i cui sprazzi melodici vengono soffocati da una cupezza sonica di matrice post rock. Se il lento svolgersi di Che Fare? sembra frutto delle passate esperienze musicali del trio, Polvere 6 fa invece proprio il jangle sound dei primi REM. Lo sghembo country folk di Modo e Modo pare, dal canto suo, evocare fantasmi oldmaniani, mentre le variopinte stratificazioni di Casa piccola (a F.B.), mostrano una volta di più quanto sia già maturo il songwriting dei fratelli Bosio. Figlia dell’alternative folk “principesco” è anche la conclusiva Verrà La Pioggia, la cui iniziale introspezione sonora è squarciata a più riprese da saette elettrificate. Speriamo solo che l’ottimo slancio, frutto di questo “abbrivio”, non si esaurisca in poche falcate, ma che sia solo la scattante partenza di una lunga e sfrenata corsa sonora.

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